domenica 31 gennaio 2010

Penati contro la destra? No, per le poltrone.

I giochi di Penati per ottenere tutti i seggi di opposizione

Cosa non si fa per una poltrona in più al Pirellone.
Per Filippo Penati, candidato del centrosinistra alla presidenza della Lombardia, la risposta è semplice. Si fa fuori la sinistra.
A partire dalla federazione Prc-Pdci costretta a correre da sola (oggi Paolo Ferrero presenterà come candidato presidente Vittorio Agnoletto).

Sinistra ecologia e libertà che da queste parti è minoritaria cerca di sfruttare l'onda pugliese e prepara manifesti «Con Vendola anche in Lombardia». La Puglia però è lontana e i vendoliani lombardi possono puntare al massimo alla sopravvivenza restando con Penati. Da qui l'invito paradossale agli ex-compagni a rientrare in extremis nella coalizione. Una richiesta impossibile, dato che è stato Penati a sbattergli la porta in faccia.

A decidere i giochi è la legge elettorale, i dati delle scorse europee e calcoli di piccolo cabotaggio di una parte, che sa già di perdere. Penati ha fatto di tutto per non gettarsi in una sfida impossibile con Formigoni. Ha dovuto cedere alle volontà del partito.

Il suo programma è misterioso, ma la strategia è chiara: perso per perso, tanto vale portare a casa il maggior numero di consiglieri possibili a scapito delle sinistre. Il Pd calcola di poterne ottenere 14 su 80. Per fare questo bisogna che Prc-Pdci corrano da soli e che non raggiungano lo sbarramento del 3% (alle europee avevano il 2,7%, dunque ce la possono fare).

A Sinistra ecologia e libertà invece basterebbe superare il quorum dell'1,5% previsto per le forze che si coalizzano, a patto di rimanere legati a Penati&Co.

E sempre che gli alleati democratici non gli facciano lo sgambetto finale, magari inventandosi una fantomatica lista dei verdi, che in Lombardia non esistono, pur di rubare qualche voticino a SeL.

Per una poltrona in più.
Giorgio Salvetti
Milano, 28 gennaio 2010
da “Il Manifesto”

mercoledì 27 gennaio 2010

Raccolta firme per le elezioni regionali.

ELEZIONI REGIONALI- raccolta firme per la lista della FEDERAZIONE DELLA SINISTRA


Candidato presidente VITTORIO AGNOLETTO
Candidato circoscrizione provinciale PAOLO RIZZI


Per poter partecipare alla competizione elettorale SERVONO 1.000 (MILLE) firme da raccogliere in provincia di Sondrio.

Qualcuno ricorderà che gli anni scorsi le firme venivano dimezzate a 500. Chissà perchè, quest'anno di dimezzamenti non se ne vedono all'orizzonte, e chissà con l'aiuto di quale partito (democratico?) si potranno presentare liste di personaggi che nella Provincia di Sondrio rappresentano solo se stessi. Letteralmente.

Per chi vuole collaborare perchè anche in provincia di Sondrio la federazione della Sinistra possa raggiungere il numero di firme ricordo i primi tavoli dove si può firmare:

Chiavenna, venerdì 29 gennaio ore 20.30 sala conferenze della banca popolare durante l'assemblea pubblica organizzata Rifondazione " Valchiavenna tra crisi e prospettive di sviluppo"

Sondrio sabato 30 gennaio dalle ore 9.00 alle 13.00 Piazza Campello

Morbegno sabato 30 gennaio dalle ore 9.00 alle 18.00 piazza s. Antonio.


per chi volesse: inoltrare il più possibile il messaggio,

lunedì 25 gennaio 2010

Valchiavenna: tra crisi e prospettive di sviluppo

ASSEMBLEA PUBBLICA
VALCHIAVENNA:T RA CRISI E PROSPETTIVE DI SVILUPPO
VENERDI’ 29 GENNAIO ORE 20.45 - CHIAVENNA
SALA CONFERENZE BANCA POPOLARE DI SONDRIO
INTRODUCE
GUGLIELMO GIUMELLI
SOCIOLOGO, OPINIONISTA DE “LA PROVINCIA”
INTERVENGONO:
GIUSEPPE BARBUSCA, SEGRETARIO FIOM-CGIL SONDRIO
MIRKO DOLZADELLI, RESPONSABILE INDUSTRIA CISL – SONDRIO
STEFANO COLDAGELLI, PRESIDENTE UNIONE ARTIGIANI CHIAVENNA
SIMONE BERTOLINO, RICERCATORE SOCIALE

CONCLUDE:
UGO BOGHETTA
SEGRETARIO REGIONALE RIFONDAZIONE COMUNISTA

Processo Breve

Processo breve

di Alessandra Daniele

L'agente spinse il ragazzo ammanettato verso lo sportello.
- Immigrazione clandestina.
- Espulsione immediata - disse l'impiegato, senza alzare gli occhi dal computer.
L'agente strattonò il ragazzo, portandolo via. Un uomo in blu prese il loro posto.
- Stupro.
L'impiegato alzò gli occhi.
- Lei è italiano?
L'uomo in blu mostrò una tessera.
- Onorevole, lei ha esaurito i Buoni Stupro, non è qui che deve rivolgersi, vada allo sportello Immunità a farseli rinnovare. Il prossimo!

Un ometto s'intrufolò.
- Corruzione!
L'impiegato alzò gli occhi al cielo.
- Lo sa benissimò che non è più reato da anni....
- Mi piace sentirmelo ripetere - ridacchiò l'ometto.
- Per favore, non mi faccia perdere tempo...Il prossimo!
Una bionda in occhiali scuri e tacchi armadillo da trenta centimetri caracollò davanti allo sportello.
- L'affettatrice di Sgurgola - annunciò l'agente che l'accompagnava.
- Eh?
- Serial killera. Ha tagliato sette cazzi - l'agente mimò una forbice con le dita - Sei morti, e un superstite che ora si chiama Jessica.
L'impiegato sbuffò.
- Non è più di competenza della Giustizia ordinaria, Bruno Vespa ha avocato tutti i casi di questo genere alla redazione di Porta a Porta. - indicò lo sportello in fondo alla sala - vada là per il casting.
La bionda s'allontanò. Alle spalle dell'impiegato comparve, torvo, il supervisore.
- Quasi un minuto a cliente - indicò il cronometro - si rende conto che sta rovinando la media di tutto questo Ufficio Giustizia?
- Associazione mafiosa - disse un tizio tarchiato davanti allo sportello. Gli agenti se ne tenevano a debita distanza.
Il supervisore si dileguò. L'impiegato abbassò gli occhi sulla tastiera.
- Insufficienza di prove...
- Lo so. Sono venuto a ritirare il risarcimento per il danno subito dalla mia reputazione.
L'impiegato digitò in fretta.
- Importo accreditato alle Cayman come da procedura - deglutì.
Osservò con la coda dell'occhio il tarchiato che s'allontanava.
L'agente spinse avanti un ragazzino, dicendo
- Anarcoinzuss....anarcoinsuzz....anarcoinsuzionanismo.... - controllò un foglietto - Anarco-Insurrezio-Nalismo - scandì.
- Ho solo scaricato un vecchio pezzo dei Necrodeath!... - protestò il ragazzino. L'impiegato lo guardò con aria schifata.
- Cinque anni.
- Vaffanculo!
- Sei!
- Stronzo passacarte fascista!
- Dieci!
Gli agenti trascinarono via il ragazzino, spingendo al suo posto una ragazza coi capelli velati.
- Clandestina?
- No - L'agente fece una smorfia - sarebbe italiana, ma occulta la sua identità con un mascheramento sospetto.
- Espulsione immediata.
- Ma io sono nata in Italia!
L'impiegato fece spallucce.
- Sono le norme antiterrorismo.
L'agente indicò il velo.
- Potrebbe nasconderci una bomba là.
- Nei capellli?
L'agente annuì severo.
- Lo fate, lo fate.
La ragazza venne portata via. L'impiegato diede un'occhiata sbieca al cronometro. L'agente disse
- Rapina.
- Quindici anni.
- Non ci siamo capiti, questa è una rapina - ripetè l'agente, puntandogli la mitraglietta contro - apri la cassa dei risarcimenti in contanti.
- Ma è la sesta volta in un mese...- piagnucolò l'impiegato.
L'agente sorrise.
- Denunciami.

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