mercoledì 31 marzo 2010

Ddl 1167: Una Nuova Speranza

La notizia è che il Capo dello Stato non ha firmato il disegno di legge 1167-B sulla riforma del processo del lavoro approvato dal Senato, rimandandolo così alle Camere per ulteriore discussione.

Un gesto di ripensamento dal Presidente “firma-tutto”? No, nessuna illusione, e nessuna speranza da quel fronte: Napolitano ha infatti motivato la sua decisione non certo perché si tratti di un provvedimento iniquo e destinato ad aumentare il divario tra ricchi e poveri nel nostro Paese, bensì per la “estrema eterogeneità della legge e in particolare la complessità e problematicità di alcune disposizioni“, e questo nonostante “gli apprezzabili intenti riformatori che traspaiono dal provvedimento“.

Tradotto: nessun problema sul contenuto della legge, solo, scrivetela meglio (non si sa mai che rimanga qualche margine per disapplicarla).

Che cosa succede adesso? Il testo di legge torna alle Camere per un riesame. Se le Camere approvano nuovamente la legge, anche nella stessa identica formulazione, il Presidente della Repubblica non può più negare la firma. Firma che peraltro senz’altro non negherà se – è il caso più probabile – il Parlamento farà delle modifiche di superficie per correggere i difetti formali pur lasciando totalmente invariato il contenuto.

Quel che importa è che, in ogni caso, ci vorranno ancora alcuni mesi perché questa Morte Nera diventi operativa. C’è più tempo per mettere in piedi una Resistenza in grado di fermarla: una nuova speranza, appunto, che passa attraverso lo sforzo di tutti gli attivisti di sinistra, nei sindacati, nei posti di lavoro e di studio, per fare (contro)informazione e organizzare una risposta efficace.

Al lavoro e alla lotta!

martedì 30 marzo 2010

L'alba del giorno dopo

Il risultato elettorale della lista della Federazione della Sinistra è purtroppo al di sotto della soglia di sbarramento del 3%.
In ogni caso dobbiamo ringraziare le 1764 persone che in provincia di Sondrio hanno deciso di affidarci il proprio voto. Non finisce qui.

domenica 28 marzo 2010

VOTA COSI'

Buttano la maschera...

... ovviamente in giorno di elezioni, quando la gente ha altro per la testa.

SACCONI, PRESENTEREMO LEGGE PER CAMBIARE STATUTO DEI LAVORATORI
28/03/2010 17:26 | LAVORO - ITALIA

(ANSA) - ROMA, 27 MAR - Il ministro del Lavoro annuncia che il governo intende porre all'esame del Parlamento un ddl delega per cambiare lo Statuto dei lavoratori.'Tra poco ricorreranno 40 anni dello Statuto dei lavoratori, dobbiamo andare oltre e in questo ci aiuta l'idea di Marco Biagi', aggiunge Sacconi.'Con la consapevolezza che al di la' di uno zoccolo inderogabile di diritti di legge, si debba operare per diritti organizzati in modo flessibile e sulla base della sussidiarieta' con le parti sociali'.

http://www.controlacrisi.org/joomla/lavoro/sacconi-presenteremo-legge-per-cambiare-statuto-dei-lavoratori.html

venerdì 26 marzo 2010

Fine campagna elettorale (e cena)



SABATO 27 MARZO

ORE 20.oo PRESSO AGRITURISMO IL FORNO DI ALBOSAGGIA (DAL "CRAPUN")
CENA DI FINE CAMPAGNA ELETTORALE
SE POSSIBILE PRENOTARE (TEL 3398195112)

giovedì 25 marzo 2010

Appello al voto

PAROLE DI CLASSE


La dichiarazione di voto per la Fds e Agnoletto presidente, sottoscritto da compagne e compagni sindacalisti della CGIL.

Il 28-29 marzo si vota anche in Lombardia, una regione significativa dove il Presidente Formigoni “regna” incontrastato da quindici anni e si ricandida con il sostegno del centrodestra, dopo il grottesco giuramento di fedeltà a Silvio Berlusconi.
Un periodo così lungo al vertice del potere produce inevitabilmente perversione nei rapporti tra politica, pubblica amministrazione e mondo degli affari.
La corruzione ha trovato conferma negli arresti di alcuni politici del centrodestra, la malasanità ci ha offerto l’orrore della clinica Santa Rita, il finanziamento pubblico alle scuole ha regalato il 90% delle risorse a chi frequenta le private, il territorio è stato abbandonato all’avidità degli speculatori, e con Expo 2015 sarà sempre peggio.
I segnali di infiltrazioni mafiose nel territorio lombardo vengono negati, e si dà corda al razzismo della Lega, che serve proprio ad occultare la crescita della criminalità organizzata alimentando, con la deriva securitaria e la “paura dell’extracomunitario” , la regressione culturale.
Qui si sperimenta la società del libro bianco del Ministro Sacconi: più povera, più diseguale, più ingiusta e con meno diritti universali. Una società che lascia le persone da sole, e a soccombere sono i meno garantiti: giovani, precari e migranti.
Il “modello” Formigoni fondato sulla sussidiarietà, sull’assegnazione ai privati della funzione del sistema pubblico e sul familismo, oltre ad accrescere le disuguaglianze, evidenza l’incapacità ad affrontare e governare con politiche pubbliche mirate le conseguenze di una crisi che morde anche nella ricca Lombardia, dove aumentano disoccupazione, lavoro nero e precario, evasione contributiva e fiscale, e si allunga la lista delle aziende in ristrutturazione prossime alla chiusura, mentre resta alto il numero dei morti sul lavoro.
Per affrontare questa crisi dalle conseguenze gravi sull’occupazione e il tessuto sociale servono risorse politiche pubbliche indirizzate allo sviluppo dell’energia rinnovabile, capaci di difendere i posti di lavoro e di crearne di nuovi e buoni, riqualificando il sistema scolastico e formativo pubblico.
È in ragione di questo disegno politico e sociale che colloca ai margini dell’Europa la Lombardia, che sarebbe stata necessaria una “coalizione istituzionale” di opposizione capace di battere Formigoni e il suo progetto di governo.
Il nostro voto andrà al candidato Presidente Vittorio Agnoletto e alla lista che lo sostiene, la Federazione della Sinistra.
Ci sembra questa la formazione che coerentemente, a partire dall’affermazione dei valori e dei principi sanciti nella nostra Costituzione, si candida a rappresentare nel Consiglio regionale la difesa e le ragioni del lavoro, dell’ambiente, dei beni comuni e pubblici, dei diritti individuali e di cittadinanza, della libertà e dell’autodeterminazione delle donne. Quella della nuova Federazione dovrà essere un’opposizione intransigente e senza compromessi alle politiche liberiste, con un progetto alternativo di donne e uomini attorno al quale ricostruire, nelle istituzioni e nel Paese, una forza politica di sinistra alternativa che raccolga un consenso ampio e abbia come riferimento il lavoro.

Le/i dirigenti CGIL Lombardia

Giancarlo Albori, Antonio Amoroso, Federico Antonelli, Cesare Azzetti, Massimo Balzarini, Gloria Baraldi, Fausto Beltrami, Mirella Beneggi, Paola Bentivegna, Nerina Benuzzi, Gianfranco Besenzoni, Giulia Bonelli, Domenico Bonometti, Donatella Bosco, Giacinto Botti, Vieri Bursich, Donatella Cagno, Antonello Cappai, Ketty Caraffa, Carlo Carelli, Giorgio Carnicella, Giovanna Carrara, Lucia Cassina, Federica Cattaneo, Nicola Cavaliere, Tatiana Cazzaniga, Leo Ceglia, Ugo Cherubini, Angela Chinosi, Ezio Dardanelli, Giuseppe De Santis, Giuseppe Donghi, Francesco Elia, Lella Galli, Michele Giandinoto, Roberto Giudici, Paolo Grassi, Vincenzo Greco, Luciano Grimaldi, Sergio Iannaccone, Raffaela Lamberti, Antonio Lareno Faccini, Antonio Leandro, Paolo Lenna, Dora Maffezzoli, Corrado Mandreoli, Matteo Mandressi, Mariano Manieri, Gianmarco Martignoni, Giovanni Martina, Claudia Miloni, Natale Minchillo, Ettore Montagna, Vincenzo Moriello, Agostino Motta, Emilia Natale, Ettore Onano, Fausto Ortelli, Giorgio Ortolani, Sandro Paolillo, Luciano Pedrazzani, Antonella Poli, Massimiliano Preti, Simone Pulici, Dino Raspelli, Massimiliano Ratti, Stefano Rizzi, Roberto Romano, Giorgio Roversi, Adriano Sgro, Giuseppe Severgnini, Davide Strazzullo, Walter Tanzi, Giovanni Tonelli, Franco Vanzati, Francesco Vazzana, Livio Villa.


Io voto Agnoletto, tu? L'appello web raccoglie centinaia di adesioni.
Tra i sostenitori: Fo, Rame, Ovadia, Hack, Paolo Rossi, Molinari, Andrea Di Stefano, Milly Moratti, Giorgio Galli e molti altri.

Milano, 23 marzo 2010 – “Sono molto soddisfatto per la fiducia che mi proviene da tante personalita’, tra le più prestigiose della cultura democratica milanese e lombarda, che ringrazio profondamente. Considero di estrema importanza che tra i promotori del’appello lanciato in mio sostegno vi siano personalita’ con percorsi culturali e politici anche fra loro differenti; a loro, e a tutti gli elettori, rinnovo il mio impegno a costruire un’opposizione competente al sistema di potere imposto in 15 anni da Formigoni e a lavorare per una riunificazione della Sinistra”.

Cosi’ Vittorio Agnoletto ha commentato l’ appello lanciato in suo sostegno come candidato presidente in Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra. Tra I firmatari di “Io voto Agnoletto, e tu?”, l’appello messo in rete da ieri, che sul web sta gia’ raccogliendo decine di adesioni in poche ore, spiccano numerose figure di primo piano del mondo della cultura milanese e non solo: Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Giorgio Galli, Margherita Hack, Emilio Molinari…

Di seguito l’elenco completo dei firmatari dell’appello:
Dario Fo, premio Nobel per la letteratura
Franca Rame, attrice
Moni Ovadia, attore, com positore, musicista e scrittore
Margherita Hack, astrofisica
Paolo Rossi, attore, comico
Emilio Molinari, presidente Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull’Acqua
Luca Mangoni, detto Supergiovane, guest star di Elio e le Storie tese
Luca Fazio, giornalista de Il manifesto
Sergio Serafini, amministratore delegato di Radio Popolare
Ottavia Albanese, docente di Scienze dell’Educazione, Università Bicocca di Milano
Milly Moratti, consigliere comunale a Milano
Giorgio Galli, politologo e saggista
Andrea Di Stefano, direttore della rivista Valori
Jole Garuti, direttrice centro studi Sao
Teresa Isenburg, professore ordinario dellUniversità degli Studi di Milano
Massimo Gatti, consigliere provinciale
Pierfranco Olivani, chirurgo pediatra, volontario del Naga
Carlotta Moratti, presidente di Inter Campus
Jose Luiz Del Roio, storico brasiliano, senatore
Paolo Chiesa, docente di Letteratura latina medievale all’Università di Milano
Giorgio Riolo, presidente Associazione Culturale Punto Rosso
Daniela Panizzut, infermiera, volontaria del Naga
Antonio Lareno, segretario Camera del Lavoro di Milano
Celestina Villa, impiegata allArchivio di Stato di Cremona
Roberto Giudici, Fiom-Cgil Milano
Maruska Consolati, studentessa universitaria di Brescia
Corrado Mandreoli, responsabile per le Politiche sociali della Cgil Milano
Giuseppe Eriano, medico, lavora in Brianza
Matteo Gaddi, animatore delle lotte ambientali
a Mantova
Morgan Cortinovis, operaio in lotta alla Frattini, azienda in crisi di Seriate (Bergamo).


Paolo Limonta: Ho camminato con Niki ma non voto Penati
Ho camminato con Niki, con lui sono stato nei campi rom sgomberati con lucida follia da chi non sa governare il territorio e con lui ho visto gli occhi e le cartelle dei bambini cui è stato impedito di continuare a frequentare le scuole dove erano amati da tutti. Ho camminato con Niki e ho toccato con mano il razzismo e la xenofobia delle scuole private della Lombardia i cui dirigenti affermano con incredibile candore che da loro non c'è posto per extracomunitari e bambini con handicap. Ho camminato con Niki e, con lui, ho denunciato l'ipocrisia di chi vede e tace, l'egoismo di chi si chiude in se stesso, la chiusura nei confronti di chi è diverso, l'incapacità di vivere la diversità come ricchezza e arricchimento. Ho camminato con Niki e con lui mi sono sporcato le scarpe nei quartieri periferici di Milano che continueranno a rimanere poveri e dimenticati mentre per l'Expo si sprecheranno fiumi di denaro pubblico. Troppa strada ho fatto con Niki per poter pensare di votare una Sinistra Ecologia e Libertà che, in Lombardia, ha deciso di appoggiare acriticamente una persona come Penati che, nei pensieri, nelle parole e nelle cose, è troppo distante dai percorsi che continuo a praticare. E allora, pur tra mille dubbi e perplessità, ho deciso di cercare di contribuire al raggiungimento del quorum da parte della Federazione della Sinistra, perché penso sia comunque importante che questa realtà possa essere presente nel prossimo consiglio regionale. E, senza alcun dubbio e nessuna perplessità, ho deciso di dare la mia preferenza a Luciano Muhlbauer. Perché io e lui abbiamo le scarpe uguali e molte nostre strade sono state, sono e saranno comuni.
* maestro elementare di Milano

Da "Il Manifesto" del 24 marzo

martedì 23 marzo 2010

Il futuro è la scuola privata... di tutto?

Nonostante i convegni fatti per tranquillizzare tutti, specie sotto campagna elettorale, che la riforma Gelmini sia un toccasana per la scuola italia, gli studenti, gli insegnanti e le famiglie non la bevono.

Domani alle 8 e 30, in piazza Sant'Antonio a Morbegno si terrà una manifestazione indetta dagli studenti morbegnesi per protestare e spiegare cosa sono i tagli selvaggi che vengono spacciati per "riforma".

Su gentile invito degli organizzatori sarà presente anche il candidato della Federazione della Sinistra per le elezioni regionali, Paolo Rizzi.

Il problema centrale è che la cosiddetta riforma del governo consiste nel tagliare i fondi per l'istruzione, eliminando ciò che a loro sentire sarebbe superfluo: gite, carta igienica, gessi. Il prossimo passo sarà la chiusura delle scuole nei mesi più freddi, per risparmiare il riscaldamento. Non è una battuta, alcune università già lo devono fare.
In tutto questo la regione del Faraone Formigoni riserva al 99% il buono scuola agli studenti delle scuole privata, che costituiscono una piccolissima minoranza della popolazione studentesca.
La Federazione della Sinistra ha prodotto uno studio sul buono scuola, scaricabile all'indirizzo: http://www.prclombardia.it/wp-content/uploads/2009/12/Dote-scuola_2009.pdf

lunedì 22 marzo 2010

Espelliamo le mafie e la politica collusa dalla Lombardia.

Sabato prossimo a Milano ci sarà anche Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della sinistra e segretario di Rifondazione comunista, al corteo promosso in occasione della quindicesima giornata in ricordo delle vittime delle mafie dall’associazione Libera di don Ciotti.

Insieme a lui il segretario regionale del Prc, Ugo Boghetta, che in una dichiarazione sottolinea la novità e il valore della scelta di organizzare la manifestazione proprio nella capitale della Lombardia e del Nord Italia.

“E’ importante che il corteo di sabato accolga il più ampio schieramento di forze politiche e istituzionali. I familiari e gli ambienti delle vittime devono sentire il massimo sostegno, la popolazione deve capire la gravità del problema rappresentato dalla criminalità organizzata sul nostro territorio. Basti ricordare che Milano è prima in Italia per il traffico di cocaina, e che in Lombardia alle mafie sono stati confiscati 655 beni e 164 aziende.

La crescente potenza economica, il radicarsi di ‘ndrine e famiglie, che negli ultimi anni esercitano il controllo su attività e pezzi di territorio, non sono certo privi di conseguenze sulla politica e, in fin dei conti, sulla libertà democratica nella nostra regione. E perché il corteo di sabato serva a moltiplicare l’impegno contro la criminalità organizzata per 365 giorni all’anno, dobbiamo anche dire che l’asse Pdl-Lega, da troppo tempo al governo di Milano e della Lombardia, ha gravemente sottovalutato il fenomeno sul piano politico e civile. Guai ad accostare la mafia alla “Padania” o alla Lombardia delle “eccellenze”, delle privatizzazioni e delle grandi opere formigoniane.

Abbiamo denunciato per tempo come stanno davvero le cose, anche con il dossier “Mafie del Nord – Criminalità organizzata, affari e politica nella Lombardia delle destre”, edito da Punto Rosso nel 2007. Ma, tra le forze politiche, nessuno ha ritenuto conveniente affiancarci nella nostra campagna. Meglio prendersela con gli immigrati e i baraccati, che non votano e non portano in dote grandi capitali sporchi da distribuire agli amici e da riciclare negli affari.

Inutile girarci in giro: l’esercizio prolungato e ininterrotto del potere da parte delle stesse persone e famiglie politico-affaristiche, la condiscendenza e gli inciuci offerti dal Pd, hanno incoraggiato l’insediarsi del malaffare in Lombardia. Ora, alla vigilia del grande banchetto di Expo 2015, abbiamo ragione di essere ancora più preoccupati, mentre si moltiplicano le notizie sugli intrecci tra affari, mafie e politica, che ormai toccano persino assessori provinciali e regionali del Pdl.

Per quanto ci riguarda, crediamo sia venuto il momento di una grande reazione popolare e politica contro il malaffare e contro il cancro mafioso. Le forze politiche e le istituzioni non credano di avere la coscienza in pace partecipando a un corteo. Si mettano invece in soffitta le miserie propagandistiche del securitarismo e della xenofobia, per avviare – prima che sia troppo tardi – una campagna di legalità e di sensibilità antimafia. Gli sgomberi e le espulsioni facciamoli contro mafiosi, politici e amministratori collusi.

domenica 14 marzo 2010

Prosperini e la questione morale lombarda

L’accordo di patteggiamento di 3 anni e 5 mesi di reclusione per Prosperini, raggiunto oggi tra la difesa dell’ex-assessore regionale e i Pm, conferma che al Pirellone esiste una questione morale grande come una casa.
Infatti, patteggiare non significa affatto essere mezzi innocenti, come a volte si cerca di far credere. Anzi, patteggiare significa ammettere di essere colpevoli –in questo caso di corruzione, turbativa d’asta e truffa- e rinunciare dunque al processo, puntando così ad ottenere un pena più lieve.
Ricordiamo questa elementare verità, perché da queste parti ancora riecheggiano le parole del Presidente Formigoni, pronunciate in Consiglio regionale il 18 dicembre scorso, il quale difese Prosperini paragonando il suo caso a quello Del Turco (finito con un’assoluzione) e con quello di Garlasco.
Noi criticammo aspramente le parole di Formigoni e gli applausi a scena aperta del centrodestra in Aula. E in cambio collezionammo un sacco di insulti da parte della maggioranza.
Ora la vita e la giustizia si sono incaricati a fare chiarezza. Forse, a questo punto, Formigoni deve qualche scusa. E soprattutto, Formigoni dia da subito delle garanzie chiare e nette rispetto alla trasparenza e la moralità della prossima giunta regionale, qualora egli dovesse vincere le elezioni.
http://www.lucianomuhlbauer.it/blog/articolo.asp?articolo=712

Aggiungiamo noi: ma Prosperini non è quello che un mese prima dell'arresto salì in valle a tenere un corso di amministrazione pubblica amministrazione? Chissà cosa avrà insegnato a fare!

giovedì 11 marzo 2010

12 marzo

Prosperini patteggia... e Formigoni dov'è?

Dichiarazione del candidato Paolo Rizzi:"Prosperini patteggia 3 anni e 3 mesi per corruzione. Formigoni disse che era un perseguitato come Alberto Stasi, d'altronde Formigoni dice anche di essere un perseguitato perchè non è capace di presentare le firme!".

mercoledì 10 marzo 2010

Presidio 12 marzo

12 marzo sciopero generale
Appello per la partecipazione al presidio davanti alla prefettura dalle 16.00 alle 18,30

Lo sciopero tocca questioni cruciali per la condizione delle fasce sociali più deboli sulle quali si vogliono scaricare i costi della crisi. La CGIL chiede di spostare il peso del prelievo fiscale dal lavoro alla rendita, il blocco dei licenziamenti e la proroga/estensione degli ammortizzatori sociali, l'abolizione del reato di clandestinità.

A questi importanti obiettivi si è aggiunta la difesa dell'art. 18. Con la legge varata pochi giorni fa dalla maggioranza si porta un nuovo e ancor più subdolo e devastante attacco all'art. 18 (un arbitro può decidere delle controversie di lavoro al di fuori delle leggi e dei contratti) e alla contrattazione collettiva (si punta alla individualizzazione del rapporto di lavoro e quindi alla sterilizzazione della contrattazione con l'allargamento della precarietà che ne deriva).

La difesa dell'art. 18 è una battaglia di civiltà che ci riguarda tutti, è e deve essere parte integrante del movimento che si sta muovendo in questi giorni contro la legge "ad listam" approvata dal governo e gli attacchi delle forze reazionarie alla democrazia.

Con questo spirito invitiamo tutti i democratici a partecipare al presidio davanti alla Prefettura.

lunedì 8 marzo 2010

Adesione al Patto di Collaborazione tra Candidati e Pendolari

Il candidato della Federazione della Sinistra Paolo Rizzi ha aderito al Patto di Collaborazione tra Candidati e Pendolari promosso dal Coordinamento Comitati Pendolari Regione Lombardia.

Con questo patto i candidati si impegnano in una collaborazione costante con i comitati pendolari, per rendere finalmente produttivi gli incontri tra i cittadini che usufruiscono del servizio pendolari e le istituzioni.

Negli ultimi anni il servizio in Lombardia è diventato sempre più costoso e la qualità non è mai migliorata in maniera sensibile. La Provincia di Sondrio in particolare è stata vittima di ulteriori diminuzione dei servizi in seguito all'avvia della linea ad altà velocità Milano-Roma!


Ovviamente, il candidato si impegna a continuare la collaborazione col Coordinamento anche in caso di mancata elezione.

Il documento può essere scaricato in formato PDF all'indirizzo: http://www.mediafire.com/?tdbjm4zxztm

Per entrare in contatto con il Coordinamento si può scrivere all'email CPFL@libero.it oppure iscriversi al gruppo "Coordinamento Comitati Pendolari Regione Lombardia" su Facebook

venerdì 5 marzo 2010

Napolitano ha firmato...

... il decreto legge "salva liste".

L'articolo 72 della costituzione recita:

Art. 72.

Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale.

Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza.

Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso o votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.

La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.


Complimenti a Napolitano

martedì 2 marzo 2010

TERRORE E DELIRIO NEL PDL

Regionali, paura e delirio nel Pdl. Esclusa la lista di Formigoni
Nel partito che attualmente è primo in Italia ed esprime il governo del Paese, regnano ufficialmente il caos e il panico in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 prossimi.
Il Pdl del presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi è riuscito infatti a sommare alla disastrosa esclusione della sua lista per le regionali del Lazio nella Provincia di Roma, causata ieri dalla giallesca mancata presentazione delle documentazioni necessarie nei termini previsti, l'esclusione odierna anche della lista del candidato presidente della Lombardia, Formigoni, su ricorso dei radicali per l'irregolarità di 514 delle 3mila e 500 firme allegate, e dunque la conseguente ricusazione di tutte le liste collegate nei collegi provinciali. Perciò dalla maggiore Regione italiana sono ora fuori dalla competizione elettorale sia il Pdl che la Lega, oltre che La Destra esclusa a sua volta per altre irregolarità.
Intanto dal paradosso dell'esclusione del Pdl dalla presentazione delle liste nel territorio della Capitale e della sua provincia, là dove controlla i Palazzi del potere centrale e governa la città di Roma, emerge uno scenario di faida interna che lo stesso "Giornale" di Vittorio Feltri ha certificato. Faida tra berlusconiani e finiani, particolarmente velenosa in una sfida elettorale come quella del Lazio dove candidata è Renata Polverini, nota per la prossimità al presidente della Camera; ma faida anche tra gli stessi “signori" locali dell'ex Forza Italia e dell'ex An.
La mancata regolarità delle firme presentate a sottoscrizione della lista del presidente di Regione più potente della Repubblica, Formigoni, dilata ulteriormente questo clima di sospetti. E quanto a dubbi, di certo ne conferma uno: la solidità delle strutture politiche della “destra di governo", dopo la fusione di FI e An nel Pdl lanciato l'anno passato da Berlusconi verso l'orizzonte del “50 più 1 per cento".
Intanto, però, la leadership nazionale e locale del Pdl grida al “rischio per la democrazia". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è rivolto per iscritto - come anche, verbalmente, la candidata presidente regionale Polverini - al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invocandone un intervento perché non sia ostacolata la partecipazione del “partito più votato a Roma e nel Lazio" alle elezioni. Napolitano ha risposto indirettamente con una nota ufficiale del Quirinale in cui, premessa la condivisione della “preoccupazione" per “una piena rappresentanza", si sottolinea che "spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge".
Così ora in Lombardia il presidente uscente Formigoni ha tempo fino a domani alle 14.39 per presentare ricorso. E nel Lazio, dove un primo ricorso Pdl presso l'ufficio elettorale costituito presso la Corte d'Appello di Roma è già stato respinto, si attende la risposta al secondo immediatamente presentato all'ufficio regionale centrale, presso la stessa sede. Il Pdl prepara già successivi appelli ai giudici amministrativi (Tar e Consiglio di Stato): ma da ieri col sit-in di Polverini a piazza del Popolo ha preso la strada d'una mobilitazione, come ha detto proprio la candidata, da “arrabbiati". 10mila manifesti di Polverini e Pdl con la scritta "Non vogliono farti votare, fatti sentire" e altrettanti che recitano "Vogliono cancellare la democrazia, fatti sentire" sono affissi nella Capitale. E dal pomeriggio sempre Polverini ha dato il via ad una “maratona oratoria" in piazza San Lorenzo in Lucina che vuole proseguire fino alla risposta al nuovo ricorso: mentre è già convocata una “protesta di massa" per giovedì 4. Pur se un alleato "intermittente" come Casini, che comunque nel Lazio determina non poco, si è smarcato nuovamente. E pur se "il Giornale" ha scoperto le carte e titolato così: "Un partito di matti"...

http://www.liberazione.it/news-file/Regionali-Pdl-nel-caos.htm

Sarà incompetenza o guerra interna al PDL? Decidete voi qual è la cosa peggiore.

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