martedì 2 marzo 2010

TERRORE E DELIRIO NEL PDL

Regionali, paura e delirio nel Pdl. Esclusa la lista di Formigoni
Nel partito che attualmente è primo in Italia ed esprime il governo del Paese, regnano ufficialmente il caos e il panico in vista delle elezioni regionali del 28 e 29 prossimi.
Il Pdl del presidente del Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi è riuscito infatti a sommare alla disastrosa esclusione della sua lista per le regionali del Lazio nella Provincia di Roma, causata ieri dalla giallesca mancata presentazione delle documentazioni necessarie nei termini previsti, l'esclusione odierna anche della lista del candidato presidente della Lombardia, Formigoni, su ricorso dei radicali per l'irregolarità di 514 delle 3mila e 500 firme allegate, e dunque la conseguente ricusazione di tutte le liste collegate nei collegi provinciali. Perciò dalla maggiore Regione italiana sono ora fuori dalla competizione elettorale sia il Pdl che la Lega, oltre che La Destra esclusa a sua volta per altre irregolarità.
Intanto dal paradosso dell'esclusione del Pdl dalla presentazione delle liste nel territorio della Capitale e della sua provincia, là dove controlla i Palazzi del potere centrale e governa la città di Roma, emerge uno scenario di faida interna che lo stesso "Giornale" di Vittorio Feltri ha certificato. Faida tra berlusconiani e finiani, particolarmente velenosa in una sfida elettorale come quella del Lazio dove candidata è Renata Polverini, nota per la prossimità al presidente della Camera; ma faida anche tra gli stessi “signori" locali dell'ex Forza Italia e dell'ex An.
La mancata regolarità delle firme presentate a sottoscrizione della lista del presidente di Regione più potente della Repubblica, Formigoni, dilata ulteriormente questo clima di sospetti. E quanto a dubbi, di certo ne conferma uno: la solidità delle strutture politiche della “destra di governo", dopo la fusione di FI e An nel Pdl lanciato l'anno passato da Berlusconi verso l'orizzonte del “50 più 1 per cento".
Intanto, però, la leadership nazionale e locale del Pdl grida al “rischio per la democrazia". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, si è rivolto per iscritto - come anche, verbalmente, la candidata presidente regionale Polverini - al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, invocandone un intervento perché non sia ostacolata la partecipazione del “partito più votato a Roma e nel Lazio" alle elezioni. Napolitano ha risposto indirettamente con una nota ufficiale del Quirinale in cui, premessa la condivisione della “preoccupazione" per “una piena rappresentanza", si sottolinea che "spetta solo alle competenti sedi giudiziarie la verifica del rispetto delle condizioni e procedure previste dalla legge".
Così ora in Lombardia il presidente uscente Formigoni ha tempo fino a domani alle 14.39 per presentare ricorso. E nel Lazio, dove un primo ricorso Pdl presso l'ufficio elettorale costituito presso la Corte d'Appello di Roma è già stato respinto, si attende la risposta al secondo immediatamente presentato all'ufficio regionale centrale, presso la stessa sede. Il Pdl prepara già successivi appelli ai giudici amministrativi (Tar e Consiglio di Stato): ma da ieri col sit-in di Polverini a piazza del Popolo ha preso la strada d'una mobilitazione, come ha detto proprio la candidata, da “arrabbiati". 10mila manifesti di Polverini e Pdl con la scritta "Non vogliono farti votare, fatti sentire" e altrettanti che recitano "Vogliono cancellare la democrazia, fatti sentire" sono affissi nella Capitale. E dal pomeriggio sempre Polverini ha dato il via ad una “maratona oratoria" in piazza San Lorenzo in Lucina che vuole proseguire fino alla risposta al nuovo ricorso: mentre è già convocata una “protesta di massa" per giovedì 4. Pur se un alleato "intermittente" come Casini, che comunque nel Lazio determina non poco, si è smarcato nuovamente. E pur se "il Giornale" ha scoperto le carte e titolato così: "Un partito di matti"...

http://www.liberazione.it/news-file/Regionali-Pdl-nel-caos.htm

Sarà incompetenza o guerra interna al PDL? Decidete voi qual è la cosa peggiore.

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