mercoledì 29 dicembre 2010

Provincia di Sondrio: segnali di ripresa economica, ma resta la crisi

Netto cambiamento rispetto ai lunghi periodi di riposo dello scorso anno
Sorride l’alimentare, i problemi permangono nel settore chimico e tessile

Meno ferie per le tute blu, vacanze di Natale ancora lunghe per tessili e chimici. È evidente, nelle fabbriche della provincia di Sondrio, il cambiamento rispetto a dodici mesi fa, quando diverse industrie, anche nel settore metalmeccanico, avevano puntato su tre settimane di stop per i propri dipendenti. Ora fra i meccanici i giorni di riposo sono molti meno. Nel chimico e nel tessile tutto sembra andare come l’anno scorso, con le aziende che devono affrontare difficoltà rilevanti e resteranno chiuse fino a dopo l’Epifania. Nel complesso sorride il comparto alimentare, un settore che ha visto pochissime ore di cig.
Poche ferie per le tute blu - «Dobbiamo osservare che questo periodo viene gestito diversamente dall’anno scorso - spiega dalla Fim-Cisl il segretario Davide Fumagalli -. Nel 2009 durante le vacanze di Natale c’erano state nella maggior parte dei casi tre settimane di ferie, con la chiusura
degli stabilimenti. Oggi in alcuni stabilimenti, ad esempio in Alexia e Siderval, le ferie sono state ridotte rispetto all’anno scorso in modo rilevante. In altre fabbriche come Ge e Dresser si resterà a casa soltanto nei giorni di festa, in altre ancora - come Fic e Riello - si rimane sulle due settimane. Non abbondano la ferie neanche alla Carcano, dove nel 2010 c’è stato un record nella produzione. Nel complesso questa tendenza è un segnale da non sottovalutare: qualcosa è cambiato negli ultimi dodici mesi. Ma i problemi non sono finiti. Non è possibile sostenere che il 2011 sarà privo di difficoltà.
Si lavora con una visibilità minima, di pochissime settimane, cercando di soddisfare i clienti in tempi rapidi».
2010, record di cassa - Ma i segnali incoraggianti in arrivo dal metalmeccanico non sono sufficienti per allontanare le preoccupazioni. È stato un anno da record per gli ammortizzatori sociali in provincia di Sondrio. Sono state ben 1.423.000, infatti, le ore autorizzate tra cassa ordinaria, straordinaria e in deroga. Nella storia della cig dal 2007 ad oggi (anche se va precisato che per il 2010 i dati arrivano solo fino a novembre), c’è stata una costante crescita.
Nel 2007 le ore totali autorizzate fra cigo (188mila) e cigs (150mila) erano state 339mila. Nei dodici mesi successivi erano state 389 mila: 261mila di ordinaria, 126mila di straordinaria e 1323 ore in deroga. Il primo boom risale al 2009, con 1.252.000 ore: 926mila di cigo, 174mila di cigs e 150mila in deroga. Nel 2010 si è saliti a 1.423.000 ore: 715mila di ordinaria, 273mila di cigs ben 434mila in deroga. Le ore di cigo effettivamente utilizzate sono state circa la metà di quelle autorizzate.
Il lavoro che non c’è - Secondo le stime dei sindacati nell’industria in tre anni si sono persi più di mille posti.
Intanto trovare una nuova occupazione è sempre più difficile. Un caso significativo è quello della Mc di Cosio Valtellino, una delle prime aziende colpite in modo durissimo dalla crisi degli ultimi anni. Su 84 dipendenti solo una ventina ha trovato una nuova occupazione, anche se spesso con contratti a tempo determinato. La maggior parte invece è ancora in cassa integrazione almeno fino ad aprile 2011. Poi ci sarà la chiusura e così a seconda dell’età si passerà alla mobilità: un
anno per chi ha meno di 40 anni, due fino a 50 e tre anni per chi ha più di 50 anni.

(Articolo di Stefano Barbusca su La Provincia di Sondrio del 28/12/2010)

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