giovedì 10 gennaio 2013

Referendum sul lavoro: firme consegnate, nonostante Napolitano.

Il segretario Ferrero consegna le firme
Mercoledì 9 gennaio sono state depositate in Cassazione le oltre 700mila firme raccolte per i referendum sul lavoro raccolte dal comitato unitario costituito da Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori, Comunisti Italiani e dalla FIOM-Cgil. Il risultato è nettamente superiore alla soglia minima delle 500mila firme necessarie, il primo risultato per il comitato quindi è raggiunto.
Nonostante i nostri appelli, il Presidente della Repubblica ha deciso di sciogliere le camere prima della fine dell’anno, mettendo a rischio la validità delle firme. Il gesto di Napolitano è molto grave, sarebbe bastato sciogliere le camere nei primi giorni di gennaio per permettere la consegna delle firme senza cambiare nulla nel corso della crisi politica.
Per permettere lo svolgimento delle consultazioni sull’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e sull’Articolo 8 della legge Sacconi, il Comitato Promotore percorrerà tutte le vie legali possibili. Inoltre facciamo appello a tutti i candidati alle elezioni di febbraio perché dimostrino di non avere paura della consultazione democratica, e garantiscano con un decreto la validità delle firme, come già successo in passato.
Come Comitato Provinciale, che oltre alle forze del comitato nazionale aggiunge l’Unione Sindacale di Base, ringraziamo le centinaia di cittadine e cittadini che in provincia hanno firmato per i quesiti e garantiamo che continueremo la battaglia contro i licenziamenti ingiusti e contro una contrattazione che peggiora le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per il Comitato Provinciale,
il Coordinatore Paolo Rizzi.



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