giovedì 21 aprile 2011

La Casta Padana: sugli sci!

Mondiali 2005, "avvisi" e sequestri per ex giunte, dirigenti e un'impresa

Si indaga per associazione a delinquere, truffa, corruzione e altro per due parcheggi
 
Mondiali 2005, si apre il vaso di Pandora. Fino ad ora si era solo parlato in modo astratto di inchieste in corso in Alta Valle sui mega appalti finanziati dall'evento legato al Circo Bianco.
Bene, adesso possiamo stare certi, il fascicolo c'è.
E i reati ipotizzati - associazione a delinquere, turbativa d'asta, truffa, corruzione, concussione - fanno pensare che ci sono anche "fatti" su cui gli inquirenti hanno concentrato l'attenzione. Le opere finite nel "mirino" della magistratura - tanto per usare una frase ad effetto - sono il garage interrato al Tennis Basso di Bormio e l'area di sosta al servizio della Funivia. A "Santa", invece, il parcheggio che solo nell'inverno scorso è entrato in funzione almeno in parte. Opere che hanno un unico comune denominatore: l'impresa edile di Chicco Bracchi.

Avvisi e sequestri - Una decina gli avvisi di garanzia recapitati da due mesi a questa parte a Bormio, ma secondo i soliti ben informati sarebbero molte di più le persone finite nell'inchiesta. Tre i decreti di perquisizione sino ad ora eseguiti: in municipio a Bormio, in quello di Santa Caterina Valfurva, negli uffici di Valdisotto dell'impresa edile di Chicco (Enrico) Bracchi (la Bracchi srl, ndr) e persino nella sua abitazione. Un blitz delle fiamme gialle che non è passato inosservato venerdì scorso e che ha fatto seguito all'altra brillante operazione delle Fiamme gialle che hanno denunciato 12 imprenditori valtellinesi (dei quali non sono state fornite le generalità) per aver evaso 12 milioni di euro. In un baleno in Alta Valle si è diffusa la notizia che uno di quegli imprenditori potesse essere proprio Bracchi. Notizia assolutamente smentita dall'interessato che se è vero che in questi anni è cresciuto sia in fatturato che in maestranze assunte, è anche vero che si è trovato a denunciare gravi episodi, quali ad esempio l'incendio appiccato a un suo escavatore nell'agosto del 2009. «Il mio cliente Bracchi - precisa l'avvocato Davide Dei Cas - con quell'inchiesta sugli evasori non c'entra. Confermo invece che la Guardia di Finanza si è recata negli uffici di Bracchi e ha sequestrato un pc con relativi hard disk e le pratiche relative ai lavori dei parcheggi legati ai Mondiali 2005... ma per saperne di più faremo istanza al Riesame».

Gli indagati a Bormio -Nei guai, oltre a Bracchi, sarebbero finite due giunte di Bormio e alcuni dirigenti del Comune. Indagati figurerebbero (ma il condizionale è d'obbligo anche perché nelle ultime settimane potrebbero essersi aggiunti nuovi nominativi): l'ex sindaco di Bormio Renato Pedrini e alcuni dei componenti della sua giunta che varò gli appalti per quei due parcheggi realizzati da Bracchi: Monica Fumagalli, Michele Magatelli, Stefano Zazzi, Francesco Pedrini, l'allora segretario comunale Bruno Pedrana, l'allora capo ufficio tecnico Giuseppe Robustellini. Della giunta Ferro Tradati, oltre all'ex sindaco Elisabetta, sarebbero indagati l'ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe La Capria e l'ex vicesindaco Stefano Capitani. Va detto che i fatti contestati risalgono al 2003 e che la giunta Tradati si insediò solo nel 2006, quando i parcheggi erano già stati assegnati e ne curò solo l'iter finale, legato al collaudo.

Il filone "Valfurva" - L'inchiesta che porta la firma del procuratore capo Fabio Napoleone, investe da vicino anche il Comune di Valfurva dove Bracchi di fatto ha realizzato i lavori di quel parcheggio. Il sindaco Gian Franco Saruggia si dice estraneo alla vincenda, ma conferma il blitz di venerdì della Gdf. «Ci siamo messi a disposizione dei militari e abbiamo consegnato tutto l'incartamento. E ci hanno garantito che se abbiamo bisogno della pratica possianmo andarla a consultare da loro».
Nessun avviso di garanzia nemmeno per Idilia Antonioli, il sindaco sotto il cui mandato quelle opere presero il via. «Non ho ricevuto alcuna "informazione", ma non vedo perchè dovrei essere indagata... Quell'appalto fu gestito direttamente dal Provveditorato alle Opere pubbliche e quindi dal Ministero. Del resto il Comune di Valfurva non aveva neppure un ingegnere e non avrebbe potuto espletare le pratiche realative a un bando europeo... No, diversamente da Bormio, noi non ci siamo occupati né del progetto, né dei lavori, né del collaudo. Abbiamo delegato tutto a Milano».

Antonia Marsetti (da "La provincia di Sondrio" 19-04-2011)



La procura della Repubblica: in Alta Valle un'inchiesta complessa con ramificazioni. 

Napoleone non si sbottona ma lascia intendere che quello dei Mondiali 2005 è un fascicolo importante. Dodici gli indagati per i fondi avuti per lo sci e "distratti".

Riceve i giornalisti ma non rilascia dichiarazioni. Il procuratore Fabio Napoleone, titolare dell'inchiesta su come sono stati spesi i fondi legati ai Mondiali di sci 2005 in Alta Valle, non parla. E nemmeno fa un cenno in segno di approvazione quando i cronisti gli chiedono di confermare le indiscrezioni pubblicate. «Siamo in una fase troppo delicata - si limita a dire - e questa è un'inchiesta molto ma molto complessa che ha agganci e ramificazioni profonde e inimmaginabili».
Come a dire, non si tratterebbe di uno dei tanti fascicoli aperti e chiusi dalla Procura di Sondrio sul capitolo "Mondiali di sci". No, questa volta sarebbe diverso.
E lo sono anche i reati ipotizzati, che non sono relativi alla realizzazione di opere, ma all'utilizzo dei fondi percepiti per realizzarle. Si parla infatti di: 316 bis, ovvero di malversazione ai danni dello Stato (in pratica Bormio avrebbe ottenuto contributi su un capitolo e li avrebbe utilizzati per finalità diverse) e 316 ter (indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato). Altri reati ipotizzati sono il 323 (il "classico" abuso d'ufficio), il 640 bis (ovvero la truffa aggravata ai danni dello Stato), il 416 (l'associazione a delinquere) e il 317, ovvero la concussione, che è il reato più grave in quanto prevede pene detentive da 4 a 12 anni.
Ora la domanda che tutti si fanno è quella relativa ai tempi, visto che dal 2003 - quando sono partite le opere a Bormio - ne sono passati di anni, mentre l'inchiesta sarebbe stata avviata 14 mesi fa. Ma anche su questo versante il Procuratore non ha voluto spiegare nulla «perché non vogliamo dare agli indagati nessun ulteriore elemento».
E forse non è un caso se solo ora si sta procedendo ad acquisire pratiche e carteggi, come è accaduto venerdì scorso quando gli uomini della Guardia di Finanza si sono recati in municipio a Bormio, a Santa Caterina e a Valdisotto negli uffici e nell'abitazione dell'impresario Edile Enrico Davide Bracchi, detto "Chicco". Sequestrati in Comune i faldoni relativi ad alcune opere finanziate dai Mondiali di sci e in modo particolare dei due parcheggi di Bormio (al Tennis Basso e alla Funivia) e di quello di Santa Caterina (il cui iter non è ancora concluso ed è entrato in funzione solo parzialmente l'inverno scorso).
Opere che hanno come unico comune denominatore l'impresa che li ha realizzati, la Bracchi srl. Opere che non sempre sono state gestite dai Comuni (Santa Caterina ha ad esempio delegato in toto l'appalto al Provveditorato alle opere pubbliche di Milano) e che sono state iniziate da una giunta e concluse da un'altra: a Bormio sotto il regno Pedrini e Ferro Tradati, entrambi indagati, a Santa Caterina da Antonioli e Saruggia, non raggiunti da "avvisi".
All'impresario Bracchi - che si è occupato di tutti e tre i cantieri - le fiamme gialle hanno invece sequestrato il Pc ed il suo legale - Davide Dei Cas - ha subito inoltrato istanza al Riesame.
E ora veniamo ai 12 indagati: Renato Pedrini sindaco di Bormio negli anni 2001-2006, recentemente nominato direttore dell'Asl della Valcamonica (da esponente del centrosinistra ora si è avvicinato alla Lega). In giunta con lui c'erano Monica Fumagalli, Michele Magatelli all'epoca assessore ai lavori pubblici, l'ingegnere Stefano Zazzi, il pensionato Francesco Pedrini, l'albergatore Mario Dei Cas.
In giunta con Elisabetta Ferro Tradati - sindaco dal 2006 al 2010 - c'erano l'albergatore Stefano Capitani, l'avvocato Giuseppe La Capria (assessore ai lavori pubblici). Indagato come detto anche Chicco Bracchi, Bruno Pedrana, allora segretario comunale/direttore generale del comune di Bormio e in pensione dal 1° gennaio scorso e infine Giuseppe Robustellini, responsabile ufficio tecnico a Bormio.

Antonia Marsetti (da "La Provincia di Sondrio" del 20-04-2011)

Nessun commento:

Posta un commento

Lettori fissi