venerdì 18 novembre 2011

Chi sono i ministri di Monti.

La squadra di governo tutta banche, Confindustria e Chiesa.


Lui poi, ha già preso il posto di Tremonti, un super-ministro detto e fatto, insignito sul campo da Mario Monti in persona, che lo ha definito «una promessa e una premessa»: Corrado Passera, 57 anni, da Cuneo, segni particolari banchiere. Neo ministro in un settore chiave, Sviluppo e Infrastrutture. Non gli manca niente. Bocconiano, Wharton School of Philadelphia, enfant prodige, manager di questo e quello (Olivetti, Cir, Espresso-Repubblica, Ambroveneto, Poste, collaboratore di Prodi e Azeglio Ciampi, ecc) è noto per essere, oltre che l'ad di Intesa SanPaolo, della cui fusione è stato l'artefice, uno dei business-man più pagati d'Italia. Cioè 5,29 milioni (di euro), anno 2010. E' molto noto anche per aver risanato le Poste italiane lasciando sul terreno 20.000 posti di lavoro tra il 1998 e il 2002: solo "danni collaterali", da lui chiamati Piano Impresa. Un vero tipo "ad alta caratura".
E' un uomo tutto consigli di amministrazione banche e spa (Sole 24 Ore, Fidia, Pirelli, Telecom, Unicredit) anche
Francesco Profumo, 68 anni da Savona, laurea in ingegneria elettrotecnica, visiting professor in una università del Wisconsin e in una di Nagasaki (wow!), nonché presidente del Cnr: nominato, chissà perché, ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. La Gelmini si è subito e vivamente complimentata con lui. Inquietante.
Piace molto a Bagnasco il nominato ai Beni culturali: il 63enne
Lorenzo Ornaghi, da Monza, preso direttamente dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di cui è gran rettore (tre mandati consecutivi) dal 2002. Già allievo del "padre" della Lega Gianfranco Miglio, insignito dell'"Ambrogino d'oro", vicepresidente del quotidiano della Cei Avvenire, uomo delle Onlus e di varie istituzioni internazionali di matrice cattolica. Un vero «uomo di Chiesa».
Come del resto
Andrea Riccardi, il benemerito fondatore della fortissima Comunità di Sant'Egidio, neo ministro senza portafoglio alla Integrazione e alla Cooperazione. L'uomo giusto al posto giusto, professore universitario dal 1981, mediatore di conflitti internazionali (per esempio in Mozambico), laurea honoris causa da parte di varie università cattoliche europee, inserito dal Time nell'elenco dei «trentasei eroi moderni», biografo di Giovanni Paolo II; nonché insignito del "Premio Balzan per la pace, l'umanità, la fratellanza dei popoli". Anche lui piace molto a Bagnasco.
Unicredit, Unicredit: un convitato di riguardo al nuovo tavolo ministeriale.
Piero Gnudi, chi era costui? Da ieri lo sappiamo: ministro allo Sport e Turismo, al posto della Vittoria Brambilla; classe 1938, da Bologna, di mestiere dottore commercialista; ma ancor più consigliere di amministrazione di Unicredit, membro della Giunta di Assonime, del Consiglio generale dell'Aspen Istitute nonché del Consiglio Direttivo per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti; nonché presidente o sindaco di Enel, Iri, Rai Holding, Locat, Astaldi. Uno a 360 gradi. Il Sole 24 Ore nel 2009 lo inserisce nella categoria dei manager più pagati, 1.149.246 euro l'anno. Comprereste da quest'uomo un'auto usata?
C'è anche l'ammiraglio. Un vero ammiraglio alla Difesa (e se no dove?):
Giampaolo Di Paola, 67 anni da Torre Annunziata. Già tenente di Vascello (quei tipi elegantissimi, molto cinematografici) nel 1971, poi capitano di Corvetta, poi capitano di Fregata, poi Contrammiraglio, poi Ammiraglio, poi capo di Gabinetto della Difesa, poi capo di Stato Maggiore della Difesa, oggi «presidente del comitato della Nato, il massimo organo collegiale militare dell'Alleanza». Parla fluenty inglese, francese, spagnolo, ama l'arte e la musica classica, pratica lo sci e l'alpinismo. Nota bene. «L'ammiraglio ha appreso la notizia del suo incarico mentre era a Kabul, Afghanistan».
Un ammiraglio è un ammiraglio.
Anche un prefetto è un prefetto. Non manca nemmeno questo, nella nuova "rosa" ministeriale. Addirittura un prefetto donna, la prima volta nella storia d'Italia, un record.
Anna Maria Cancellieri, 67 anni, romana, laureata in Scienze politiche, nuovo ministro dell'Interno, la seconda donna al Viminale dopo Rosa Russo Iervolino, un altro record. La definiscono una "lady di ferro", che bada al sodo, non fa sconti a nessuno e non le piacciono le quote rosa. «Io l'8 Marzo l'abolirei». Lady di ferro, seppur «vicina all'Udc».
Una donna anche alla Giustizia, anche lei vicina all'Udc. La professoressa
Paola Severino, 1948 da Napoli, una signora di peso e anche lei un record: la prima volta di una donna al ministero di via Arenula. Più che professoressa, la Paola Severino è uno dei più noti avvocati penalisti italiani. Un gran curriculum: per esempio la difesa di nomi eccellenti come Romano Prodi, Giovanni Acampora, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Geronzi (crac Cirio). E' stata anche l'avvocato delle comunità ebraiche contro Priebke; anche presidente della Luiss; anche presidente del Consiglio della Magistratura militare. Nonché uno dei manager più pagati d'Italia (oltre 3,3 miliardi di lire nel 1998, se vi piace). Molto apprezzata da uno che di nome fa Berlusconi, è stata a un passo da essere promossa al posto di Nitto Palma quando Alfano ha lasciato. Sposata; suo marito, Paolo Di Benedetto, nel 2003 è stato nominato commissario della Consob da uno che di nome fa Silvio Berlusconi. Per la serie, amici di vecchia data.
E
Renato Balduzzi - 1955, Voghera - è il nuovo ministro della Salute, mani in pasta nel "Maggiore" di Novara e nel "Sant'Orsola-Malpighi" di Bologna, nonché presidente del Meic (Movimento ecclesiale di impegno culturale); del Miic (Movimento internazionale degli intellettuali cattolici) e dell'Icmica (un altro Movimento internazionale del genere). Dicono che anche lui piace molto a Bagnasco.
In tutto fanno sedici nuovi ministri. Scelti oculatamente tra banche, Confindustria, Chiesa. I loro ministri.

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