sabato 26 novembre 2011

Decalogo anti-signoraggio.

In questi tempi di speculazione finanziaria sta tornando di moda la teoria del complotto del signoraggio. 

Pubblichiamo un decalogo chiaro e semplice contro questi deliri che, non a caso, vengono diffusi da organizzazioni fasciste come Casapound o da siti fascisti mascherati alla stregua di comedonchisciotte.

Autodifesa contro quelli del komplotto demo-pluto-pippocratico giudaico-massonico:
Dieci facili argomenti da usare contro chi blatera di "signoraggio".

Istruzioni: copiare e incollare appena leggete la parola "signoraggio" su internet.

1) La Banca d'Italia è un ente di diritto pubblico. Il suo massimo dirigente viene nominato dal governo: quale altra società privata ha l'amministratore delegato di nomina governativa? A lavorare in Banca d'Italia si entra con concorso pubblico. In quale altra società privata si viene assunti in questo modo? Le azioni non possono essere scambiate, e il valore delle quote è fermo al 1936. Un pò strana come spa, non è vero?

2) La Banca d'Italia emette moneta perché lo Stato le ha conferito (con legge firmata dal cav. Benito Mussolini) il monopolio dell'emissione di moneta. La moneta emessa dalla Banca d'Italia non ha valore intrinseco: ha valore legale (nessuno può rifiutarsi di accettarla in pagamento) solo per volontà dello Stato.

3) Il debito pubblico nasce insieme alla nascita dello Stato, che per finanziare le sue molteplici nascenti attività preferisce indebitarsi piuttosto che tassare i cittadini.

4) Lo Stato finanzia i suoi "buchi" vendendo dei "pagherò" chiamati titoli di Stato. Li vende tramite asta pubblica a risparmiatori (nazionali ed esteri), banche ed assicurazioni (nazionali ed estere).

5) La banca centrale opera come banditore d'asta e le è espressamente vietato (articolo 21 dello statuto SEBC) fare credito in qualsiasi forma agli altri enti pubblici (sia concedendo scoperti, sia acquistando direttamente titoli di Stato).

6) Prima dell'affermarsi del principio dell'"indipendenza della banca centrale" (primi anni ottanta), era pratica comune fra i governi quella di finanziare i deficit facendo acquistare alla banca centrale quote dei nuovi pagherò emessi. E' ampiamente accertato, fin dai tempi del tardo Impero romano, che tale pratica, chiamata signoraggio, porta ad alti tassi di inflazione. La Germania degli anni '20 (la cosiddetta Repubblica di Weimar), le repubbliche sudamericane e lo Zimbabwe odierno ne sanno qualcosa. Se la moneta in circolazione cresce infatti più della quantità di beni disponibili, il prezzo della moneta non potrà che scendere, e specularmente il prezzo dei beni non potrà che salire.

7) La quantità di moneta in circolazione viene quindi decisa autonomamente dalla banca centrale, che ha come solo obiettivo (almeno in europa) quello della stabilità dei prezzi nel medio termine.

8) La nuova moneta, cioé quella in più della semplice sostituzione di banconote logorate, viene emessa in questo modo. La banca centrale acquista dalle banche dei titoli di stato (precedente emessi), che le banche avevano acquistato per loro esigenze di portafoglio. le banche si tengono la moneta, per poi prestarla, e la banca centrale si tiene i titoli. La banca centrale può emettere moneta solo in cambio di titoli, non può andare a farci la spesa.

9) La banca centrale non guadagna direttamente nell'emissione di moneta: lo farebbe se potesse tenerla in cassa e farci la spesa. Ma la moneta esiste solo è fuori dalla banca centrale e con la moneta che "crea" può comprarci solo dei titoli, che non può scambiare con delle Porsche. Il suo guadagno non è quindi la differenza fra il costo di produzione della banconota (si dice sia trenta centesimi) e il valore nominale della banconota, bensì l'interesse che questa percepisce sui titoli di stato.

10) Parte di questi interessi va a coprire le spese di gestione, parte va a pagare le imposte, parte va ad incrementare le riserve in valuta dello Stato, e il rimanente va ai famosi azionisti privati. Agli azionisti della banca d'Italia, nel 2006 è andata in totale la mostruosa cifra di 15.600 (quindicimila seicento) euro.



Perchè la teoria del complotto è pericolosa?


- Perchè fa credere che i problemi sociali e politici possono essere risolti grazie all'uso "allegro" della moneta cartacea

- Perchè fa da corollario alla teoria del complotto nazista classica: ebrei + massoni che dissanguano il lavoratore

- Perchè se diventasse troppo diffusa, creerebbe un clima favorevole all'iperinflazione, che, ricordiamolo, fu alla base dell'avvento del nazismo in Germania.

- Infine, perchè essendo una cazzata, che però pretende di "spiegare il mondo", è dannosa per il comunista (ma anche per il non comunista) in quanto lo distrae dall'analisi dei veri processi alla base dei fenomeni economici.

1 commento:

  1. Premesso che non mi riconosco nel vostro programma politico, condivido in pieno questo post.
    Sullo stesso tema ho pubblicato nel mio blog:
    "l'etica ed il sesto potere"
    facciamoli-pagare.blogspot.com
    cordiali saluti

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